Le fattorie didattiche e Valle Imperina
Fattorie didattiche
Nelle campagne venete troverete paesaggi incontaminati, strutture agrarie e architetture completamente integrate nel territorio con coltivazioni e colori differenti in ogni stagione, gente cordiale e sorridente che vi offrirà una calorosa accoglienza, piccole realtà di cui raccontare. Le fattorie didattiche del Veneto sono una vera e propria vetrina che vi propone alta qualità sia nei prodotti che nel vivere quotidiano.
Un esempio di equilibrio tra le risorse del territorio e le tradizioni contadine, la scoperta del valore ambientale dell’agricoltura e la valenza sociale di un territorio desiderabile quale il Veneto.
Un’occasione d’oro per le famiglie e gli insegnanti per visitare queste aziende con interesse e grande emozione, lo stesso entusiasmo che i bambini provano nella fattoria, un legame che si stabilisce tra i bambini e la loro sensibilità verso le cose della fattoria e le loro capacità, una capacità di cui avremmo anche noi adulti bisogno per riacquistare un ruolo di consumatori cittadini consapevoli.
Valle Imperina
Nella provincia di Belluno si trova il Centro Minerario di Valle Imperina, presso il comune di Rivamonte Argodino, tra i siti di grande importanza presso il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, come testimonianza di un lavoro estrattivo di circa sei secoli. I giacimenti di Valle Imperina, delimitati da una ricca vegetazione di faggeti e lariceti, hanno dato la materia prima all’industria del rame e hanno creato uno dei centri più importanti minerari e metallurgici di tutto il Veneto.
Per rievocare la storia di moltissimi uomini, tra il sudore e la fatica, potrete visitare i fabbricati dell’epoca e percorrere i tragitti dei minatori. Vi consigliamo di partire dal Centro visitatori Uomini della Valle Imperina, dove si trova un imponente ufficio utilizzato, in un primo momento, come centrale idroelettrica per l’utilizzo delle miniere. Nell’area interna del centro si trova una mostra permanente in memoria degli uomini della valle e per il loro lavoro in miniera.
Poco oltre si trova la struttura dei Forni Fusori, il simbolo del centro minerario e uno degli esempio più eccezionali dell’archeologia industriale di tutto il Veneto. Proseguendo poco oltre è possibile visitare l’Ostello che nasce in una struttura settecentesca realizzata sul modello di un magazzino in seguito divenuta dormitorio per i minatori.
Da questo punto il turista potrà decidere se proseguire lungo due tragitti differenti: la Via degli Ospizi, che si estende lungo il torrente Cordevole che vi farà raggiungere la Certosa di Verdana, o il Sentiero della Montagna dimenticata, un percorso di quaranta chilometri tra le ex miniere di mercurio di Vallata e Forcella Moschesin.
Modo di percorrenza: a piedi
Informazioni e consigli utili: il periodo consigliato per l'escursione va da aprile a ottobre. Ufficio Informazioni turistiche di Agordo, tel. 0437 62105
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